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74 S.; 78 S.; 58 S. und 82 Seiten; 4 Bände ca. 21 cm; kart.
Bemerkung:
Gute Exemplare; Einbände stw. berieben u. m. Gebrauchs- und Lagerspuren. - 4 BÄNDE; beiliegend mit 2 maschinegeschrieben BRIEFEN (1967 u. 1969, in deutscher Sprache) mit hs. SIGNATUR von Giulia Lenzi Castoldi. - Italienisch. - Sull'ultimo conflitto, sulle sue cattiverie, brutture e privazioni, valanghe di libri sono apparsi nel mondo da vent'anni a questa parte. Sono narrazioni trag'che e crude di atrocità e disfatte, o crridi racconti di atrocità e vittorie. D ari si sono alternati a biografie, a romanzi, a libri storici o polemici d'accusa o di discolpa. Quanti però hanno saputo dar rilievo al personaggio-soldato, minuscolo ingranaggio dell'enorme macchina infernale? Quanti hanno intuito la sua tragedia intcriore di uomo onesto, ligio al dovere, che tutto di sé ha logorato per un ideale sconfitto?... Forse tra le poetiche righe di questo volumetto, nel racconto semplice e piano, quasi ricordo di sogno, di una quindicenne di allora, troverete un'aura nuova ed una visione più umana, più vicina alla realtà. L'uomo, sconfitto o vittorioso, non sarà più né cattivo, né buono, ma soltanto un essere con i suoi difetti le sue qualità, di fronte ad un destino più grande di lui. GIULIA LENZI CASTOLDI non è nuova in campo letterario. Ha infatti al suo attivo due volumi diversi: «AURORA» (Guanda, 1955) e «MACCHIE ED ODI» (Guanda, 1957) nonché numerose traduzioni. (Verlagstext zu 'Amici o Nemici?') // Il mondo libero soffre di complesso di colpa verso l'Ungheria. Quando nel tetro autunno del '56, in una vampata d'entusiasmo tragico, il popolo ungherese, unanime, è insorto alla tirannide stalinista e quando, schiacciata dai cingoli russi, soffocata col tradimento, la rivoluzione si è spenta abbandonando i suoi figli alla morte o alla Siberia, il mondo libero se n'è stato in disparte a guardare... Certo non sono mancate le nobili parole, né i discorsi patetici, né le sacre incitazioni alla giustizia ed alla libertà... ma le radio clandestine dei patrioti imploravano medicine, sangue, cibo, armi... E' per questo che il tema Ungheria viene trattato sempre e solo dal punto di vista: Rivoluzione! Dieci anni sono ormai passati. La politica internazionale tesse trame sempre più tortuose. Il popolo ungherese - come del resto tutti i popoli dell'Europa Orientale - sa di essere solo, solo coi suoi problemi, solo col suo destino, ma soprattutto ha imparato a sopportare, a mugugnare, a sfogarsi con barzellette spietate ed a tirare a campare come meglio può e con quello che ha. Una cortina di tacita insoddisfazione, di pacata intolleranza, è scesa su Budapest. Giulia Lenzi Castoldi gironzolando per la città ed i suoi dintorni osserva ed annota con pennellate rapide, essenzialmente poetiche. Come lei stessa dice, venti giorni non sono sufficienti per un giudizio completo, una critica valida, ma bastano però ad uno spirito poetico per captare le vibrazioni nell'aria, le sfumature sui volti e quel che di triste ed apatico che sonnecchia ovunque nella città... Giulia Lenzi Castoldi ha già al suo attivo due volumi di versi: AURORA (Guanda, 1955) e MACCHIE ED ODI (Guanda, 1957), un racconto di prosa poetica AMICI o NEMICI? (Volpe, 1965) e numerose traduzioni. E' nata e cresciuta a Roma, dove vive tuttora. (Verlagstext zu 'Passi con Làszló')