Beschreibung:

495 S.; sehr zahlreiche Illustrationen; gr.-8°. Fadengehefteter Originalpappband mit Schutzumschlag.

Bemerkung:

Gutes Exemplar. - Italienisch. - Aus der Bibliothek der Kostümbildnerin Moidele Bickel (Oscar Nominierung für "Bartholomäusnacht"); (sicherlich hat sie u.a. auch dieses Werk für ihre Kostümentwürfe bzw. Kulturhistorie zu Zeiten des Barock inspiriert) // Signiert im Vorsatz von Moidele Bickel. // Ceruti, Giacomo (tätig um 1724?1761) // INHALT : Giacomo Ceruti -- Appendici -- Regesto -- Appendice documentaria -- Tavole -- Schede delle opere -- Opere perdute e non identificate -- Esposizioni -- Bibliografia. // Nel mese di giugno del 1767 Giacomo Ceruti dipinse in un ovato su rame di piccole dimensioni, ventidue centimetri per diciassette, il ritratto di don Benedetto Martignoni, parroco della basilica milanese di San Simpliciano. L'iscrizione antica che si legge nel verso del pìccolo dipinto - quasi una miniatura -, scoperto circa due anni fa in una serie di ritrattini della nobile famiglia cui apparteneva il religioso2, si salda in modo imprevisto con il duplice atto di morte, segnato il 28 agosto 1767 nei registri di San Simpliciano e negli obituari della città di Milano, di un Giacomo Ce-ruti, morto 'ex febri' nella parrocchia in età di anni sessan-totto e, fatte le esequie con sei preti, sepolto in quella basilica. Sebbene negli atti si notino delle discrepanze con quanto già si sapeva del Ceruti circa il nome del padre e l'identità della moglie - che qui risulta essere Angiola Carozza -, alla luce di recentissimi accertamenti documentari esse sono state superate3. Le carte ritrovate indicano che Giacomo Antonio Mel-chiorre Ceruti nacque a Milano il 13 ottobre 1698, una data che corrisponde con buona approssimazione alle ipotesi già formulate dagli studiosi. In questo centro trascorse la giovinezza ed ebbe probabilmente una prima formazione come pittore. Mentre non è noto quale mestiere facesse il padre (forse era un artigiano se una delle numerose figlie, Cristina, sposerà un sarto), oggi sappiamo che nel 1711 la famiglia abitava a Brescia nella parrocchia di Sant'Agata, ma non compare negli stati d'anime del 1710, né in quelli del 1712. Nel '16 i Ceruti abitavano di nuovo a Milano nella parrocchia di San Marcellino. Giacomo Antonio sposò nel 1717 nella parrocchia di San Lorenzo Maggiore l'Angiola Carozza menzionata nell'atto di morte. Non aveva ancora diciannove anni, mentre la donna doveva avere oltrepassato, anche se di poco, la trentina. Sulla base dei dati oggi conosciuti occorre rinunciare all'ipotesi dell'origine bresciana del pittore, che sembrava confermata anche dalle iscrizioni segnate a tergo del ritrattino del Martignoni, 'Jacobus Ceruti Brìxsensis pinxit', e in calce all'incisione con il ritratto del senatore Pietro Ajmo Goldoni Vidoni. Tuttavia la frequenza con cui la sua qualifica come bresciano si trova in opere e documenti non è certo priva di significato. (S. 7)